False immagini e video creati con l’intelligenza artificiale, sempre più difficili da riconoscere, minacciano l’identità, la reputazione delle persone e, portate in scala, anche la stessa democrazia. Oggi chiunque è replicabile. Ed è possibile far dire alla replica qualsiasi cosa, con tutte le conseguenze del caso. Una delle prime e più illustri vittime è stato nel 2018 Barak Obama, protagonista di un falso video in cui l’allora Presidente degli USA faceva un discorso alla nazione pronunciando frasi fuori contesto. Nel 2019 era toccato a Mark Zuckerberg, che in un altro video creato ad hoc dichiarava di aver venduto i dati di miliardi di utenti perché “chi ha i dati ha il potere”. Il fenomeno dei deepfake è molto recente ed è nato un po’ per provocazione. Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 2017 da un utente del social Reddit che aveva postato, utilizzando il nickname “deepfake”, dei finti porno con famosi attori di Hollywood, sostituendo i loro volti a quelli degli attori hard. Da allora “deepfake” identifica tutti i video manipolati attraverso tecniche di deep learning che modificano la struttura dei contenuti. Addirittura su Reddit era stato aperto un canale per ospitare i video fake creati dagli utenti, poi chiuso a febbraio 2018 in seguito a numerose proteste.
Indice del libro
Massa reputazionale
4.1 Il relativismo della materia reputazionale
4.2 Spazio reputazionale
4.3 Massa reputazionale
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Misurare la reputazione
6.1 Misurare ciò che è invisibile
6.2 Il dato primitivo e strutturato
6.3 Dal dato alla massa
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