I modelli visti precedentemente hanno dei limiti strutturali e tecnici in quanto sono nati in un’era predigitale e quindi non riescono in nessun modo a incamerare le caratteristiche di persistenza del Data Space, lo spazio di tutti i dati. Nel Data Space, manifestazione strutturata della rete, tutto esiste per un tempo indefinito e non si accede più all’informazione con criterio temporale (prima le novità) ma con criterio di pertinenza (che cosa è più pertinente). L’informazione stessa diventa liquida, viene spezzata in tanti piccoli frammenti che si ricompongono in base al percorso, l’informazione diventa una traiettoria nello spazio. E traiettorie diverse generano percezioni diverse. L’ascesa del purpose impone anche un nuovo modo di comunicare, una voce. Non si possono più fare freddi comunicati stampa. Serve una testimonianza autentica reale. Metterci la faccia. Ed ecco che anche la leadership muta, deve mutare per inseguire il tempo. A tutto questo mancano gli ultimi tasselli, e per inserirli torniamo alla definizione analitica semplificata ovvero la reputazione di una qualsiasi entità R(X(t)) è una funzione delle dimensioni di relazione (che cosa), quindi f(Z(t)).
Indice del libro
Massa reputazionale
4.1 Il relativismo della materia reputazionale
4.2 Spazio reputazionale
4.3 Massa reputazionale
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Misurare la reputazione
6.1 Misurare ciò che è invisibile
6.2 Il dato primitivo e strutturato
6.3 Dal dato alla massa
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