Capitolo 8.10

La magnitudo di una crisi

Un altro tassello fondamentale per evolvere la trattazione della crisi reputazionale dal campo qualitativo a quello analitico, con i vantaggi che il data driven porta, è cominciare a interrogarsi su come misurarla. Il fenomeno è complesso ma dobbiamo arrivare a qualcosa che sia di semplice interpretazione ma che rappresenti una corretta sintesi di quello che sta accadendo. Una prima osservazione, un po’ da matematico purtroppo, è che le energie in gioco sono molto diverse. In pratica, in termini di volumi tra una piccola crisi e una media la seconda non è un poco più grande ma è addirittura un multiplo. Stessa cosa accade tra una media e una grande. La brutta notizia, quindi, è che non possiamo usare una scala lineare. La crisi assomiglia nella dinamica fisica molto a un terremoto, vi sono per esempio i microsismi non percepibili sotto un certo grado, come accade nel concetto di permacrisi. Le energie in gioco nella misurazione non sono lineari, per i terremoti sono due le metriche sostanzialmente in uso. La prima è la scala Mercalli, che si basa sui danni. Non tiene in alcun conto dell’energia fisica in gioco, usa valutazioni soggettive. In un Paese come l’Italia piccole scosse creano grandi danni soprattutto nelle città più antiche.

Contatta l'autore
Organizza un seminario
Andrea Barchiesi

Ingegneria Reputazionale

Comprendere, misurare e costruire la Reputazione

Indice del libro