Capitolo 8.8

Anticipare o inseguire la crisi

A volte c’è molta distanza tra quello che si dovrebbe fare e quello che si fa davvero. Subito dopo gli ottimi propositi di inizio anno il migliore esempio è come vengono gestite la maggior parte delle crisi. Il buon senso vorrebbe che la massima energia si concentrasse nel momento più importante, nella parte di esplosione, e successivamente diminuisse assieme all’intensità della crisi stessa. In poche parole essere in fase. Quello che al contrario accade è che quasi sempre si è in controfase, al minimo quando serve il massimo e al massimo quando si è in discesa. Se definiamo un grafico di intensità e tempo, la curva reale di attività resta ferma fino all’esplosione della crisi, da quel punto cerca di salire in emergenza tentando di attivare l’organizzazione, cercando al contempo di capire che cosa è successo e che cosa fare, mentre nel frattempo la situazione sfugge di mano. Nel momento chiave che deve essere dedicato a fare un preciso quadro della situazione tutta l’organizzazione impegna energie nel mettersi in moto e, per forza di cose, accumula ritardo e indecisione.

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Andrea Barchiesi

Ingegneria Reputazionale

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