Capitolo 6.10

Valore economico di un contenuto

Nelle attività di comunicazione o media relation, soprattutto nell’era data driven, è importante analizzare il valore che viene generato dalle attività. Con le metodologie che abbiamo visto siamo in grado di identificare qual è il contributo in termini reputazionali e quali siano gli incrementi relativi. Se invece ci chiedessimo quanto vale economicamente il contributo generato? In altri termini, quanto varrebbe un contenuto e, quindi, un punto in questo spazio? Nel mondo della rassegna stampa da anni si utilizza un criterio che è basato sull’equivalente pubblicitario, detto AVE (Advertising Value Equivalent). In pratica, rappresenta il valore economico del pezzo, basato sulla superficie occupata considerandola come se fosse pubblicità secondo le tariffe della testata. Questo sistema ha dei limiti che appena ci si sofferma a pensare sono molto evidenti: considera la superficie ma non che cosa c’è scritto. Sembra paradossale ma è così. La ragione è nella sua genesi, la pubblicità viene venduta a un prezzo che considera solo lo spazio. Inoltre, mentre un contenuto può essere negativo o quantomeno critico, nella definizione stessa della promozione c’è solo una positività desiderata, e poi in pratica più o meno raggiunta.

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Andrea Barchiesi

Ingegneria Reputazionale

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