Abbiamo visto lo spazio dei dati, uno spazio enorme, in continua espansione, dove quasi tutto resta per un tempo indefinito. Qui ci sono informazioni su qualsiasi cosa sia di interesse, su di noi, sui brand, sui prodotti, fatti, città, nazioni e potremmo continuare. Accediamo a questi spazi attraverso i motori di ricerca e gli algoritmi di raccomandazione dei social network, è una visita guidata quella che connette i punti. Ma questo non deve farci pensare che vi sia un ordine concettuale, un filo o uno storytelling, questa idea è l’ennesima umanizzazione di processi che operano attraverso concetti diversi. L’ordine naturale dei contenuti in questo spazio è il caos. Un complesso sistema in ebollizione in cui emerge ciò che è tecnicamente più efficace o coglie maggiormente l’interesse, che come ormai abbiamo capito non è certamente un criterio di qualità. I legami vengono spezzati, i contesti frantumati, come osservato nei principi iniziali, si creano percorsi di perce-zione in base solo alla pertinenza e non in base a un concetto di coerenza di comunicazione. Se si comprendono i meccanismi alla base del funzionamento della rete è in realtà anche impensabile aspettarselo.
Indice del libro
Massa reputazionale
4.1 Il relativismo della materia reputazionale
4.2 Spazio reputazionale
4.3 Massa reputazionale
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Misurare la reputazione
6.1 Misurare ciò che è invisibile
6.2 Il dato primitivo e strutturato
6.3 Dal dato alla massa
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